Domenica 23 luglio alle ore 11 proseguono gli appuntamenti con l’arte contemporanea del Museo di arte ambientale Organica nel Parco del Limbara.
Le mostre “Museo di Storia Innaturale” dello scultore Dario Ghibaudo e “La ‘janna a lianti” del fotografo Nanni Angeli inaugurano il nuovo ciclo di esposizioni visitabili fino al 24 agosto presso lo Spazio CEDAP nel Bosco di Curadureddu.
Nel pomeriggio incontri con gli artisti e laboratori su ambiente e sostenibilità.
A pochi chilometri dal centro abitato di Tempio Pausania, nel Bosco di Curadureddu, proseguono le attività espositive di Organica, il museo di arte ambientale dedicato all’arte contemporanea e alla fotografia, direttodal critico d’arte Giannella Demuro.
Si inaugurano domenica 23 luglio, alle ore 11 nelle sale del CEDAP,due nuove mostre: per la sezione di arte contemporanea, l’appuntamento è con Museo di Storia Innaturale, sezione del grande progetto espositivo dello scultore piemontese Dario Ghibaudo, a cura di Ivo Serafino Fenu, mentre la sezione di fotografia ospita la mostra La ‘janna a lianti, reportage dedicato ai tipici insediamenti rurali della Gallura del fotografo Nanni Angeli.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, nell’ambito di Organica GreenLAB, sezione del museo dedicata all’ambiente e alla creatività sostenibile in collaborazione con il CEAS Tempio, si terrà il laboratorio creativo La Gazza ladra, condotto da Maria Viola Oggiano.
L’artista cuneese Dario Ghibaudo, tra i fondatori del Concettualismo Ironico Italiano, è il creatore dello straordinario Museo di Storia Innaturale, progetto artistico nel quale confluiscono tutte le sue opere realizzate a partire dall’inizio degli anni Novanta. Strutturato col rigore illuministico di un vero e proprio museo di storia naturale di stampo settecentesco, si tratta di un museo virtuale in continuo accrescimento caratterizzato da una ricerca che utilizza l’ironia per analizzare la società, le sue contraddizioni e i suoi disagi. Nella ricerca di Ghibaudo, creature fantastiche si originano da ibridazioni genetiche e simboliche, mescolando tradizioni e memorie iconografiche.
“Il progetto” spiega Ivo Serafino Fenu, curatore della mostra, “è articolato in Sale, virtuali e reali, deputate a ospitare e compartire, idealmente, le diverse branche, a oggi venticinque, che spaziano dall’Antropologia all’Entomologia, dalla Botanica agli Esseri mutanti e agli Esemplari rari, dall’Etnografia all’Anamorfosi, per citarne alcune. Al loro interno compaiono esseri ibridi e mutanti, ibridati da processi metamorfici fisici e culturali in fieri, autenticati e, pertanto, certificati dall’artista demiurgo che li battezza con nomi in latino, rigorosi e icastici nel descriverne le peculiarità quanto ironici e corrosivi verso l’assertività degli stessi processi scientifici: Hippotragus anteropostus spinatus, Antilocapra varicruris longicaudata, Avis canidi horroficati, Octopus caput avis, Capronis sexpedatus cum cauda pisciorum – solo per ricordarne alcuni, diversi dei quali presenti in mostra nello spazio CEDAP per il museo d’arte contemporanea Organica – spesso accomunati da una comune coda di pesce, omaggio e, insieme, sberleffo alle teorie scientifiche che vorrebbero l’origine della vita sulla terra in ambiente marino”.
La mostra “Museo di Storia Innaturale” è realizzata in collaborazione con le gallerie Luigi De Ambrogi e CARLOCINQUE Gallery di Milano.
Dario Ghibaudo è nato nel 1951. Vive e lavora a Milano ed è tra i fondatori del Concettualismo Ironico Italiano, corrente artistica nata in Germania all’inizio degli anni Novanta. La sua ricerca artistica si articola nel grande e originale progetto del Museo di Storia Innaturale – a cui l’artista lavora dal 1990 in continuo accrescimento – strutturato come un museo di storia naturale di stampo settecentesco, per la realizzazione del quale utilizza media diversi: dalle resine, alla porcellana, dai materiali sintetici alle pietre, marmo, cemento e papier mâché. Disegnatore instancabile, i suoi inchiostri, anche di grandi dimensioni, nascono tracciati su carta direttamente col pennino, senza disegno preparatorio. Sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, tra cui Château d’Oiron (F), Kunstmuseum di Stuttgart (G), Mart di Rovereto, Armenian Center for Contemporary Experimental Art di Yerevan (ARM), Collezione Vaf Francoforte (G), Fondazione Igav di Torino e Collezione La Gaia di Busca, Cuneo.
Accanto alla mostra di Dario Ghibaudo, il 23 luglio si inaugura anche la personale La ‘janna a lianti del fotografo Nanni Angeli.
La mostra è un’indagine visiva dedicata al mondo dello stazzo, cellula territoriale e socio-economica della campagna gallurese fino alla prima metà degli anni Sessanta. Insieme alla lingua, la cultura degli stazzi ha rappresentato il principale fattore di distinzione della regione storica della Gallura dal resto della Sardegna e ancora oggi, pur avendo spesso perduto la sua funzione originaria, riveste grande rilevanza nel panorama visivo, culturale ed umano del territorio. Scrive il curatore Riccardo Mura: “È uno sguardo raro, quello di Nanni Angeli, forse unico. Per La ’janna a lianti, dopo una lunga permanenza a Bologna, Angeli torna nei sentieri della sua memoria di bambino nato e cresciuto in Gallura, quei sentieri reali e metaforici che hanno preso al laccio le traiettorie dello sguardo dell’ignaro futuro fotografo, addomesticandolo a riconoscere la bellezza – a volte palese, più spesso nascosta tra i detriti – degli stazzi galluresi. È lo sguardo di un testimone che si fa carico della responsabilità di documentare quel che resta, quel che fugge o rovina, ma anche quel che arriva e s’innesta, a volte in modo selvaggio, sulle sopravvivenze di una civiltà che nei secoli ha attecchito silenziosa e discreta in questo angolo di Mediterraneo”.
L’autore, insieme al curatore della mostra Riccardo Mura, dialogherà con il pubblico a partire dalle 15:30, presentando aspetti del lavoro sul campo e gli esiti della ricerca fotografica sul territorio.
Nanni Angeli è nato nel 1969. Nei primi anni ’90 avvia alcuni progetti fotografici sulla Sardegna. Dal 1992 al 2011 vive a Bologna e, come fotografo di scena, di musica e teatro, documenta la scena bolognese, conducendo una ricerca sulla rappresentazione fotografica degli eventi performativi. Ha pubblicato su numerosi libri, riviste e quotidiani, in Italia e all’estero. È attivo nel settore della didattica e nella diffusione della cultura fotografica. Dal 1996, con Paolo Angeli, dirige il Festival internazionale Isole che Parlano. Dal 2011 vive e lavora in Sardegna.
Nel pomeriggio del 23 luglio, dalle ore 15 alle ore 19, nell’ambito di Organica GreenLAB, sezione del museo dedicata all’ambiente e alla creatività sostenibile, si terrà La Gazza ladra, laboratorio creativo di gioielli eco-friendly. Partendo da semplici fogli di carta l’art-designer Maria Viola Oggiano insegnerà ai partecipanti a costruire gioielli dal design fresco e attuale utilizzando la tecnica “quilling”, filigrana di carta modellata in varie forme: un modo sostenibile e creativo per dare nuova vita alla carta stampata e realizzare idee regalo originali e a bassissimo impatto ambientale. (Posti limitati. Per info e prenotazioni: 347 2570908)
Organica – museo di arte ambientale nel Parco del Limbara è un progetto dell’associazione culturale tramedarte curato dal critico d’arte Giannella Demuro e realizzato con il supporto del Comune di Tempio Pausania, della Fondazione di Sardegna, della Regione Sardegna – Assessorato della difesa dell’Ambiente, di Salude & Trigu – Camera di Commercio di Sassari e in collaborazione con: Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna Fo.Re.S.T.A.S., Confcommercio Nord Sardegna, GAL Gallura, Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”, Fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Italia Patria della Bellezza, Touring Club Italiano, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari; con le associazioni: AIPD – Associazione Italiana Persone Down – sez. Gallura, Iskeliu, La Sardegna vista da vicino, Omnia, S’Ala Produzione, Sonos & Sounds; con i partner: Centro Multidisciplinare L’Arcobaleno, Cantina Sociale Gallura, Cinedigital srl, Escursì.com, Gallura Mia srl, Giua abbigliamento, Il Nuovo Giardino, Il Vecchio Corso BB, Hotel Pausania Inn, Vallicciola Nature Hotel.
INFO
Il Museo Organica è raggiungibile da Tempio, Olbia e Sassari lungo la strada statale SS 392, e poi a piedi percorrendo uno dei suggestivi sentieri che si inoltrano nei boschi del Limbara.
cell. 339 5906900 | info@tramedarte.org | www.tramedarte.org
Orari mostre Spazio CEDAP: dal martedì al giovedì 12-17; dal venerdì alla domenica 12–18, chiuso il lunedì.
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