Cédric Dasesson
Altre tracce
Dal 30 giugno al 31 luglio 2024
Scheda critica
La mostra Altre tracce, del fotografo cagliaritano Cédric Dasesson racconta – attraverso la serialità ordinata di immagini di vario formato – la storia della Sardegna e della sua gente, il lento processo di adattamento dell’uomo e della natura in un luogo e uno spazio dove lo scorrere lento del tempo è misurato da una serie di intervalli leggibili come linee di rottura, elementi di cambiamento e trasformazione.
Partendo dalle tracce di antropizzazioni remote sparse nell’Isola dal popolo sardo, connotate nell’immaginario collettivo come identitarie – dolmen, menhir, tafoni e conche fraicate, domus de janas, nuraghi, templi, muretti a secco e pinnette – l’autore racconta con le immagini, un processo temporale ritmicamente vario e complesso, testimonianza evidente e oggettiva delle continue forme di adattamento dell’uomo alle inevitabili trasformazioni del territorio.
Dasesson concentra il suo sguardo sul passaggio dalla condizione di vita nomade a quella stanziale, stabile, permanente, quella che lascia sui luoghi tracce riconoscibili di antropizzazione, di “addomesticamento”. All’interno di questi processi di adattamento, presenza pressoché costante è la roccia, simbolo di forza, di resistenza e di ostilità ma anche rifugio, casa, spazio di aggregazione comunitaria, come nei luoghi di culto.
La ricerca fotografica di Dasesson esplora i nessi tra gli elementi, spesso appiattiti da una lettura stereotipata, che connotano i caratteri fondamentali del popolo e ne raccoglie le nozioni fondamentali, offrendo un’associazione diretta tra luogo e il suo utilizzo. I luoghi diventano, così, grandi contenitori di informazioni, tradizioni, storie mitologiche impresse nella roccia e in parte ancora da scoprire. Il processo di adattamento rivela il suo essere motivo di sopravvivenza, simbolo di scelte mirate di vita in totale simbiosi con il territorio, simbolo di caparbietà e perseveranza nella volontà di vivere condizioni dettate spesso dalla natura.
Biografia
Cédric Dasesson (Cagliari, 1984) è un fotografo che sviluppa una predilezione per lo studio del territorio e del paesaggio contemporaneo. Utilizza la fotografia come mezzo di ricerca, individuando un percorso di analisi e lettura dello spazio, leggendo i cambiamenti del territorio e sensibilizzando i luoghi che osserva. I suoi lavori sono stati esposti in mostre internazionali e sono presenti in collezioni istituzionali – MUFOCO (Museo Italiano della fotografia contemporanea), MiBACT, Università di Cagliari, Biennale di Pisa, Falía*, Biennale dello Stretto – e private come la Fondazione Vuitton. Ha sviluppato un metodo descrittivo del paesaggio costiero per livelli: sott’acqua, da terra e dal cielo, realizzando insieme a Sardarch e alla Conservatoria delle Coste della Regione Sardegna, un progetto fotografico sulla mappatura del territorio. Tra i suoi interessi l’analisi del territorio urbano e rurale. Nel 2019 è uno dei dieci artisti selezionati da MUFOCO e MiBACT per lo sviluppo dell’Atlante Architettura Contemporanea con il quale viene pubblicato “10 viaggi nell’architettura contemporanea” ed espone alla Triennale di Milano e a Roma, al Museo Nazionale Romano. Realizza progetti di identificazione del costruito attraverso la residenza d’artista Falia*. Collabora con la facoltà di Architettura di Cagliari e con Sardarch. Le sue pubblicazioni principali sono Level (2017), Di notte il mare non dorme mai (2018), Costellazioni (2020) e Oltreterra (2023).
Fotografie
Presto disponibili
Download
Cartella Stampa
Vai alla cartella stampa completa su Google Drive ↗