Antonella Spanu

There are more things in Heaven and Earth

Dal 22 settembre al 6 novembre 2024

Scheda critica

Per la realizzazione di There are more things in Heaven and Earth, installazione site-specific ideata per il Museo Organica, Antonella Spanu ha scelto come protagonista il disegno, che – come scrive Mariolina Cosseddu nel testo critico che accompagna la mostra – è fondamento della storia dell’arte e si presta ad incarnare l’origine stessa di ogni progetto, momento fondativo del pensiero che si fa concreto, principio iconico dell’idea tradotta in forme sensibili. Il disegno della Spanu è tutto questo e qualcosa di più: aspira a porsi come dimostrazione di una sfida col mondo, come un’azione performativa densa di profonde conseguenze. Con una matita in mano, infatti, si può intraprendere un viaggio nel pensiero e nella coscienza, si possono attraversare territori sconosciuti al visibile, entrare in un mondo carico di risonanze poetiche e propositi ideologici e sempre con un obiettivo fisso come un mantra: fare tanto con poco. Anzi fare tutto ciò che una sola matita consente, che vuol dire produrre un sistema non quantificabile di immagini fino ad esaurire quella mina prodigiosa. Prendono vita così, come in un diario dei giorni, forme appena accennate e immagini completate, schizzi in elaborazione e bozzetti già definitivi. Ne deriva un tappeto come un arazzo in fieri, un grande libro illustrato, una mappa di sogni e visioni che il tratto leggero indica con maestria e scioltezza per altrettanti futuri dialoghi con il dilemma Natura. Episodi grafici su cui l’occhio si sofferma per cogliere, da questi appunti visivi, suggestioni e motivi per più larghi giri di pensieri.

Biografia

Antonella Spanu nasce a Mogoro (OR) nel 1974. Dopo aver frequentato l’Istituto d’arte di Oristano, prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, diplomandosi in pittura. Durante questi anni partecipa a diverse mostre personali e collettive. Dopo gli studi si trasferisce a Torino dove continua la sua ricerca artistica e lavora come restauratrice. Nel 2005, in seguito al trasferimento a Barcellona, inizia a occuparsi di design e moda e crea il brand Disabitando.

Tornata a Sassari nel 2006, prosegue la sua ricerca sul progetto Disabitando e collabora con compagnie teatrali per la realizzazione di costumi. Collabora inoltre con enti pubblici e associazioni culturali lavorando nell’ ambito delle didattiche dell’arte.

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