una vecchissima confezione di crema solare esposta come parte della mostra Archeoplstiche

Archeoplastica

Archeoplastiche: lo stile incorruttibile

Dal 26 maggio al 26 giugno 2024

Scheda critica

Archeoplastiche: lo stile incorruttibile”, inaugurata lo scorso 11 maggio in occasione dell’apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 come anteprima della stagione espositiva del Museo, accoglie una selezione del “Museo degli antichi rifiuti” del progetto “Archeoplastica” e combina materiale plastico, forma estetica e tempo per affrontare il problema della durabilità insidiosa degli oggetti di plastica. Gli oggetti esposti sono stati raccolti nelle spiagge italiane e i più “antichi” risalgono agli anni ’60: come una sorta di datazione al carbonio 14 – dove l’unico (o quasi) indicatore temporale diventa il design – i visitatori potranno osservare da vicino oggetti quasi archeologici, testimoni degli effetti insidiosi dell’inquinamento.

Scoprire l’età degli oggetti e la loro storia porterà alla constatazione tangibile e inaspettata di quanto sia lunga l’emivita della plastica e costringerà il visitatore ad una presa di coscienza obbligata, un modo diverso per accertare la propria conoscenza in materia di rifiuti, micro e macro plastiche e generare comportamenti responsabili.

La mostra è realizzata in collaborazione con Archeoplastica e la classe 3° A Classico del Liceo G. M. Dettori di Tempio, che ne ha curato l’allestimento, nell’ambito del progetto “Organica EDU: – saperi, capacità e competenze tra arte e ambiente nel Parco del Limbara” sostenuto dalla Fondazione di Sardegna.

Biografia

Archeoplastica è un progetto per sensibilizzare sul problema dell’inquinamento da plastica e promuovere un uso più consapevole e responsabile di questo materiale. Dal 2018 sono stati selezionati numerosi rifiuti di plastica, datati dai 30 ai 60 anni fa, per realizzare un museo virtuale e diverse mostre nelle scuole e in altri luoghi pubblici. La messa in mostra di reperti di plastica spiaggiata di oltre cinquant’anni fa è il pretesto per raccontare una storia senza fine, quella della plastica, immortale, che si accumula sempre di più nei nostri mari. Solo la conoscenza e la consapevolezza del problema potranno portare al cambiamento di ciascuno di noi nell’uso quotidiano della plastica.

Testo tratto dal sito www.archeoplastica.it, che vi invitiamo a visitare per approfondire il progetto.

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